Con lo spettacolo-performance AquaDueO di Telmo Pievani e la Banda Osiris, si è conclusa domenica sera la terza edizione di TerrEvolute – Festival della bonifica, evento tenutosi a San Donà di Piave dall’11 al 13 settembre, organizzato Anbi Veneto, con i suoi 11 Consorzi di Bonifica, e dall’Università di Padova.

L’iniziativa ha animato il territorio per tre giorni, all’insegna di incontri scientifici, spettacoli, incontri letterari, mostre artistiche e storiche, portando in primo piano il dibattito sul rapporto tra uomo e territori di pianura, fortemente caratterizzati dal plurisecolare lavoro di bonifica.

L’iniziativa è stata un successo superiore alle aspettative, visto il difficile momento sanitario vissuto nei mesi scorsi, sia per la partecipazione di pubblico, sia dal punto di vista organizzativo.

«Arriviamo alla fine della terza edizione di TerrEvolute – Festival della bonifica con tanto entusiasmo per questo evento, che ci accompagnerà sicuramente fino al 2022, quando celebreremo il centenario del grande convegno sulle bonifiche che si è tenuto nel 1922 proprio a San Donà di Piave – ha affermato la curatrice scientifica Elisabetta Novello, docente di storia economica dell’Università di Padova –. In occasione di questa edizione abbiamo avuto l’opportunità di accogliere il comitato scientifico di TerrEvolute 2022. Un comitato composto da diversi docenti di diverse università d’Italia, che insieme stanno studiando e analizzando alcuni degli obiettivi dell’agenda 2030, in particolare in quale rapporto sono questi obiettivi con quelli che sono i punti di forza e le criticità delle terre di bonifica».

“Agenda 2030, un’opportunità e una sfida per le terre di bonifica”, questo è il tema dell’importante convegno che si è tenuto in piazza indipendenza nel fine settimana.

«Un incontro aperto a tutti – continua Novello –, soprattutto alla cittadinanza, con un’intenzione il più possibile divulgativa, proprio per parlare tutti insieme di queste tematiche e iniziare oggi un progetto che ci porterà al 2022, che ancora una volta dovrà essere una data di partenza per guardare al futuro, un futuro sostenibile».

«Dal confronto del comitato scientifico di TerrEvolute 2022 – spiega Francesco Cazzaro, presidente ANBI Venetoemerge un coinvolgimento generale di tutte le forze sociali del territorio, in particolare del mondo accademico. Le persone dovranno rivedere i comportamenti quotidiani verso il territorio che ci circonda per non creare danni e, anzi, per rimediare ai danni di quanto non è stato fatto nel passato. Spero si possa arrivare al traguardo del 2022 con una proposta seria e concreta per lo sviluppo sostenibile della nostra società e che tenga conto delle molteplici necessità che abbiamo come esseri umani, per la nostra vita. Spero che, come successo nel 1922, il confronto che ci separa dal quell’appuntamento possa portare a delle conclusioni che guardino ai prossimi decenni con favore e con ottimismo per lo sviluppo del nostro territorio».

La sostenibilità è stata quindi la tematica trasversale a questa edizione: «I consorzi di bonifica saranno obbligati a fare i conti con la sostenibilità – aggiunge Francesco Vincenzi, presidente nazionale ANBI –. Una sostenibilità che come consorzi di bonifica, ricordiamo, dev’essere ambientale, sociale ed economica. Se riusciamo a coniugare questi tre concetti sarà una sfida vinta da tutti, in particolare per l’agricoltura. Un’agricoltura che sa salvaguardare il territorio, le risorse, ma soprattutto un’agricoltura che sa valorizzare quelle che sono le caratteristiche dei territori, la bellezza dei territori»

Il 2022 sarà un traguardo importante e sentito, quindi, sia dalla comunità scientifica che da tutte le ANBI d’Italia.

«Con questa manifestazione abbiamo voluto lanciare una sfida per attirare l’attenzione e fare in modo che queste proposte non rimangano solo a chi le organizza – ha continuato Cazzaro –. La necessità che abbiamo è di allargare il consenso attorno a questi argomenti, perché solo così riusciremo ad arrivare a quel risultato che ci siamo prefissati. Dovremmo prendere coscienza del fatto che lo sviluppo futuro passa attraverso il coinvolgimento generale di tutti».

Anche questa edizione ha quindi cercato di coinvolgere una platea più ampia possibile, non solo mondo accademico e ANBI, ma la stessa popolazione.

«Quest’anno abbiamo cercato, per quanto possibile, pur essendo in emergenza sanitaria, anche di lavorare molto sulla comunicazione visiva. Abbiamo addobbato tutta la piazza con le immagini degli obiettivi dell’agenda 2030, perché stimolassero la curiosità. Vogliamo che la gente ci sia vicina, che la gente ci accompagni a questo processo cha va verso un futuro sostenibile. Viviamo su un territorio molto delicato. Un territorio che dobbiamo mantenere giorno per giorno. Quindi, disseminare anche nel territorio la possibilità di vedere le idrovore, gli argini dei fiumi, visitare queste terre, visitare anche le aziende che oggi prosperano all’interno di queste terre, è un’occasione importantissima, che non sempre è possibile fare e in questi giorni di festa abbiamo potuto garantire. Abbiamo persone che hanno partecipano ai tour in bicicletta, a piedi, con le barche elettriche. Quindi – ha concluso Novello –, tanti modi diversi per visitare e vivere questo paesaggio. Tanti eventi che veramente hanno fatto parlare di ambiente, di uomo e di questo rapporto meraviglioso che dobbiamo appunto preservare».