Con lo spettacolo-performance “Flower Power” di Mario Brunello e Andrea Pennacchi, si è conclusa domenica sera la quarta edizione di TerrEvolute – Festival della bonifica, evento organizzato dall’Università di Padova e dai Consorzi di Bonifica del Veneto attraverso l’articolazione di Anbi Veneto.
Nonostante le complessità legate alla situazione sanitaria, Terrevolute si è svolta nel migliore dei modi registrando un ottimo successo di pubblico e confermandosi come una delle principali iniziative dedicate alle tematiche ambientali. Nelle quattro giornate di Festival ( 3-6 giugno) – e nel prefestival iniziato sabato 29 maggio – , la maggior parte dei tour nei luoghi della bonifica del Veneto Orientale hanno registrato il tutto esaurito, pienone anche in piazza Indipendenza per gli spettacoli di sabato e domenica sera (complessivamente oltre 600 persone, tutte distanziate in rispetto alle normative Covid), ottimo afflusso per le mostre e le idrovore a porte aperte. Molto seguiti, infine, anche in convegni, di carattere prettamente tecnico, con relatori di caratura nazionale come il presidente della Commissione Agricoltura del Senato Gianpaolo Vallardi e il presidente della Commissione Ambiente alla Camera Alessia Rotta, oltre al presidente e direttore nazionali di ANBI Francesco Vincenzi e Massimo Gargano. Significative anche le presenze ai convegni di ANBI Veneto realizzate in collaborazione con Veneto Agricoltura e Crédit Agricole Friuladria, main partner dell’evento.
Terrevolute conferma ancora una volta anche al capacità dei consorzi di bonifica di fare squadra coinvolgendo numerosi soggetti pubblici e privati: il Festival è infatti il risultato della collaborazione tra ANBI e ANBI Veneto con i suoi 11 Consorzi, con Università di Padova (curatrice del Festival è la prof.sa Elisabetta Novell) e il mondo accademico in generale (ai convegni hanno partecipato ben 46 docenti provenienti da varie università), con la Regione del Veneto (l’assessore al bilancio Calzavara ha portato i saluti del presidente Zaia), il Comune di San Donà di Piave, Anci Veneto e le organizzazione del mondo agricolo Coldiretti, Confagricoltura e Cia, oltre a Camera di Commercio di Venezia-Rovigo e numerosi sponsor tra i quali la già citata Credit Agricole Friuladria.
«A fianco dei compiti storici di distribuzione della risorsa irrigua e di prevenzione del rischio idraulico, i Consorzi di Bonifica stanno rafforzando i compiti di carattere ambientale, come l’attenzione alla qualità dell’acqua tramite fitodepurazione, la tutela della biodiversità, la salvaguardia del paesaggio, il contrasto al cuneo salino e la ricarica di falda – ha commentato alla chiusura del Festival il Presidente di ANBI Veneto Francesco Cazzaro –. I Consorzi sono sempre più i custodi del territorio e questa edizione di TerrEvolute, con i suoi importanti convegni sulla tutela delle risorgive, sulla manutenzione gentile dei corsi d’acqua, su deflusso ecologico e riutilizzo dei reflui depurati in agricoltura, ha voluto proprio evidenziare questo impegno ambientale sempre più importante».
«Gli incontri tecnico scientifici di questa edizione sono stati un momento di reale condivisione di obiettivi comuni tra il mondo accademico, quello dei consorzi di bonifica e quello delle amministrazioni comunali – ha aggiunto l’Ideatrice e curatrice di TerrEvolute Elisabetta Novello, docente di Storia economica e di Storia ambientale presso il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova –. Dal minimo deflusso ecologico alla gestione delle acque reflue, dal bosco urbano alla fitodepurazione, dall’urban mining ai tetti verdi, molte idee e propositi per costruire assieme un futuro sostenibile. Per il centenario svilupperemo certamente le nostre riflessioni sugli obiettivi dell’agenda 2030 e quali possano essere gli itinerari e le azioni che concretamente potranno essere perseguiti».
Archiviato il successo lo sguardo ora volge verso l’importante Festival del 2022 che celebrerà il centenario del Convegno sulle bonifiche tenutosi nel 1922 proprio a San Donà di Piave, che pose le basi dell’odierna bonifica.