Piazza Indipendenza esaurita in tutti i suoi 600 posti per lo spettacolo “L’aria” di Andrea Pennacchi e Lele Marcassa dedicato a Silvio Trentin.
Si è concluso con un sold-out, domenica 29 maggio, Terrevolute 100, l’edizione del Festival della Bonifica che ha celebrato il Centenario del Congresso di San Donà di Piave che nel 1922 pose le basi della bonifica integrale.
A cento anni dal Congresso Regionale delle Bonifiche Venete che pose le basi a San Donà di Piave, nel 1922, della bonifica odierna che unisce aspetti di sanificazione, sicurezza idraulica e gestione delle acque ad uso irriguo, i Consorzi di Bonifica si sono incontrati nuovamente a San Donà di Piave, tra il 26 e il 29 maggio 2022, per guardare al futuro e riprogrammare obiettivi e modalità di azione per far fronte alle nuove sfide. Sfide che da un lato sono collegate ai mutamenti climatici con temperature in aumento, periodi siccitosi lunghi e improvvisi rovesci torrenziali, dall’altro sono collegate alle emergenze di questi anni più recenti, la pandemia e l’economica di guerra.
Terrevolute 100 – Festival della bonifica conclusosi domenica 29 maggio ha rappresentato pertanto un momento fondamentale di confronto e relazione con il pubblico in questo percorso che i Consorzi di Bonifica guidati da ANBI e ANBI Veneto hanno avviato in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, con le istituzioni nazionali e la Regione del Veneto. Nel simposio tenutosi tra il 26 e il 27 maggio in piazza Indipendenza i temi della sostenibilità sono stati pubblicamente affrontati in 9 sessioni che hanno visto la presenza di docenti di 15 Università italiane, rappresentanti del mondo dell’agricoltura, degli enti pubblici e delle associazioni, coordinati dalla curatrice scientifica Elisabetta Novello, docente di storia economica dell’Università di Padova, e da ANBI nazionale rappresentata dal presidente Francesco Vincenzi e dal direttore Generale Massimo Gargano. 9 sessioni che hanno avuto come elemento focale il tema della Sostenibilità declinato dal punto di vista ambientale, economico, sociale e culturale secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Al centro della riflessione è il territorio e il suo legame con l’acqua, che genera paesaggio, agricoltura e comunità e che pertanto va difesa, gestita con cure sempre maggiori, immagazzinata.
“I Consorzi stanno affrontando da anni un grande lavoro di ammodernamento delle infrastrutture irrigue, ma questo lavoro rischia di essere inutile in mancanza di acqua” spiega Massimo Gargano direttore generale di ANBI che lancia il progetto su scala nazionale per trattenere acqua e utilizzarla quando serve. “Parliamo di laghetti, perché è un termine empatico – dice Gargano – , di fatto dobbiamo ragionare in diverse modalità di contenere acqua dolce visto che in Italia il 90% dell’acqua piovana va dispersa a mare”. Un dato che in Veneto arriva al 95% e che, anche alla luce della grave siccità di questa prima parte di anno, spinge Regione del Veneto e mondo della Bonifica, a progettare un piano per aumentare la capacità di invaso che includa le grandi cave dismesse di alta pianura, i bacini di media pianura, nuovi laghetti interaziendali, possibilità di bacinizzare l’acqua nelle foci attraverso rami morti di fiumi, fino alla ricarica della falda.
“È un progetto il cui valore ammonta a mezzo miliardo di euro, ma che non può più essere rinviato visto che da esso dipendono ogni anno oltre 6 miliardi di euro di produzione agricola regionale” spiega il direttore di ANBI Veneto Andrea Crestani.
“Il tema della capacità di poter conservare l’acqua per utilizzarla quando serve è prioritario e per questo la Regione si è messa al tavolo con Consorzi e strutture competenti per progettare il percorso da fare, il ruolo dei Consorzi di Bonifica sarà fondamentale e strategico”, ha confermato l’assessore all’agricoltura della Regione del Veneto Federico Caner.
Insiste sui tempi il presidente nazionale di ANBI Francesco Vincenzi: “I Consorzi di Bonifica hanno dimostrato di saper attrarre risorse e avviare e completare i cantieri in tempo, è però necessario che questa velocità sia anche del sistema Paese, in questo contesto il PNRR e il rapporto con l’Europa sono doppiamente preziosi, sia per le risorse che mettono a disposizione sia perché rappresentano una palestra per agire sempre più velocemente”.
Per il presidente di ANBI Veneto Francesco Cazzaro, intervenuto al convegno di sabato 28 maggio “Le acque rigenerano la città” realizzato da ANBI Veneto e Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, “ogni ragionamento sulla rigenerazione urbana deve tenere in considerazione l’acqua visto che non c’è territorio, paesaggio e ambiente senza il verde e il verde deriva dall’acqua.”
“Attraverso Terrevolute il Festival della Bonifica il mondo accademico lascia in eredità al mondo della Bonifica 9 itinerari di sostenibilità individuati su altrettanti obiettivi dell’Agenda 2030, suggerendo azioni da perseguire e metodi di misurazione degli obiettivi” spiega la curatrice scientifica del Festival Elisabetta Novello docente di Storia Economica dell’Università di Padova.
“È fondamentale focalizzare l’attenzione sull’ambiente e sulle risorse naturali, sull’acqua e sulla sua gestione con un approccio a 360 con aspetti tecnici, economici e sociali” ha affermato Paolo Sambo, prorettore Università di Padova ricordando che nel 2022 si festeggia il centenario del Congresso di San Donà e al contempo gli 800 anni dell’Università di Padova.
Nel complesso Terrevolute 100 – Festival della Bonifica – apertosi con la trasmissione in diretta dell’accensione con le luci tricolore di oltre 20 impianti di bonifica disseminati in tutto il Paese – ha rappresentato l’apice di un percorso di avvicinamento al Centenario avviato 5 anni fa e, in virtù anche dell’esperienza acquisita in questi anni, è stato un successo organizzativo e di pubblico nonostante il tempo incerto di sabato 28 e domenica 29 maggio abbia ridotto alcuni tour ai luoghi della bonifica (peraltro tutti esauriti in fase di prenotazione) e abbia spinto l’organizzazione a tenere alcuni spettacoli e convegni al chiuso (sala Ronchi del Consorzio Veneto Orientale e Teatro Astra) riducendo pertanto la disponibilità di posti a disposizione rispetto agli oltre 600 di Piazza Indipendenza.
Grazie a un programma diffuso che coinvolto molti comuni del Veneto Orientale – Jesolo, Portogruaro, Eraclea, Caorle – e ha avuto un anticipo il 17 maggio all’Orto Botanico di Padova nel convegno “Gli spazi dell’Acqua” curato dal Consorzio Bacchiglione con ANBI Veneto e Università di Padova, il Festival ha visto la partecipazione di circa 5.000 persone provenienti da tutto il Veneto e anche da fuori Regione. Presenti forti delegazioni dei Consorzi di Bonifica del Lazio (ANBI Lazio), Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e ANBI Campania.
“A 100 anni dal Congresso che ha dato il via alla bonifica moderna, San Donà rivendica con orgoglio a livello nazionale il fatto di essere terra bonifica e laboratorio di idee e azioni per il futuro”, ha chiosato il sindaco di San Donà di Piave Andrea Cereser.
Terrevolute si è svolto in collaborazione con Regione del Veneto (che ha inserito l’iniziativa tra i Grandi Eventi) e Comune di San Donà di Piave.