Due anni fa, tra il 28 e il 30 ottobre 2018, il Veneto fu scosso dalla tempesta Vaia: i Consorzi furono chiamati a fare la loro parte, durante il disastro e dopo, per la ricostruzione.

Due anni fa, gli uomini dei Consorzi di Bonifica del Veneto, in coordinamento con Protezione Civile, Genio e Comuni, erano impegnati nel fornire soccorso alle popolazioni di montagna colpite dalla tempesta Vaia, operando pertanto al di fuori dei propri comprensori, tutti situati in pianura”. A ricordare quei tre giorni che sconvolsero il Veneto tra il 28 e il 30 ottobre 2018 è Francesco Cazzaro, il presidente di ANBI Veneto, l’associazione che riunisce i Consorzi di Bonifica e Irrigazione, tra i protagonisti silenziosi di quei giorni. Abbiamo tutti davanti agli occhi le immagini degli alberi schiantati dal vento ma non dobbiamo dimenticare che Vaia scaricò sulle montagne venete ben 715 mm di pioggia in tre giorni – spiega Cazzaro -, se la rete idraulica in pianura, sempre mantenuta in efficienza, non fosse stata preventivamente svuotata per accogliere le ondate di piena dei fiumi i danni sarebbero stati maggiori. In questo contesto, in funzione di prevenzione, il lavoro dei Consorzi di Bonifica, che gestiscono oltre 27mila km di canali irrigui e di scolo e 400 idrovore, è stato sicuramente determinante. Ma fondamentale è stato anche il lavoro prestato in montagna con squadre impegnate giorno e notte, in ambienti ben di versi da quelli di pianura, per ripristinare strade e opere di difesa idraulica, rimuovere alberi e portare aiuti alle popolazioni nelle contrade alpine rimaste senza acqua e luce elettrica”.

Anche in virtù di questa pronta reazione, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, in qualità di commissario straordinario della Protezione Civile per l’Emergenza Vaia, ha riconosciuto nei Consorzi i soggetti attuatori degli interventi post tempesta, anche in relazione ai danni subiti in pianura dalla rete idraulica e dalle opere in loro gestione. I Consorzi sono così stati destinatari, tra il 2019 e il 2020, di oltre 75 milioni di euro (€ 48.752.000 nel 2019, € 26.700.00 nel 2020) per ripristinare, efficientare e migliorare la sicurezza idraulica della rete di canali, sulla base di progetti predisposti, approvati e appaltati in tempo record e in moltissimi casi già ultimati. 71 i cantieri, 48 nel 2019 e 23 nel 2029, tra arginature, risezionamenti di canali, manutenzioni straordinarie e potenziamenti di impianti idrovori.

Vaia è stato un ulteriore esempio di come i mutamenti climatici in atto possano avere conseguenze devastanti per tutti, e non solo per i territori direttamente colpiti”, chiosa il presidente di ANBI Veneto. “I lavori realizzati dai Consorzi con i fondi del post Vaia rappresentano un ulteriore tassello nel vasto piano necessario a mitigare gli effetti di questi mutamenti epocali in una regione a forte rischio idraulico come il Veneto”.