I mutamenti climatici si stanno esprimendo in tutta la loro forza e drammaticità sia per quanto riguarda la siccità che il dissesto idrogeologico, la riflessione di Francesco Vincenzi, presidente di ANBI Veneto, ai margini dell’Assemblea Nazionale di ANBI, tenutasi il 4 e 5 luglio a Roma, parte dalla stretta attualità e si allarga su livelli più ampi che coinvolgono la Politica nazionale e l’Europa. In questo senso, l’Assemblea ha rappresentato per il sistema della Bonifica un’occasione per chiedere al Governo, presente con ben tre ministri (Pichetto Fratin, Lollobrigida e Tajani) una rinnovata attenzione ai temi del cambiamento climatico.
“Un cambio di passo è dimostrato dall’istituzione di una cabina di regia sulla siccità e dalla nomina del Commissario – ha affermato il presidente di ANBI –. Si tratta di un importante punto di partenza a cui devono far seguito risorse adeguate per realizzare infrastrutture che ormai non possiamo più aspettare. I Consorzi di bonifica sono pronti a fornire capacità progettuali e operative a servizio del Paese per continuare ad essere un’eccellenza mondiale”.
Vincenzi, che in veste anche di presidente di ANBI Emilia-Romagna a coordinato l’azione dei Consorzi nel far fronte all’alluvione che ha colpito la Romagna a maggio, ha affermato “Di fronte situazioni estreme, manutenzione ordinaria e straordinaria hanno bisogno di regole del gioco nuove. La burocrazia è spesso un ostacolo nella realizzazione di opere pubbliche importanti – continua Vincenzi – a questo si aggiungono i numerosi “comitati del No” e le ideologie su alcuni temi ambientali stanno ancora mettendo in discussione alcune opere che devono essere fatte. Bisogna riprendere il dialogo con i cittadini e i territori mantenendo l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità diversa dal passato. Le opere a cui ANBI pensa devono essere al contempo integrate nell’ambiente ma anche dare risposte alla sostenibilità economica, produttiva e sociale.”
Vincenzi si è anche espresso considerazioni sul rapporto con l’Unione Europea, un rapporto talvolta difficile ma che non può essere intorretto: “Molte delle risorse che vengono investite nel nostro Paese vengono dall’Europa che deve dialogare con i territori e con i popoli e che nel suo modello di sviluppo che deve rispettare le specificità dei Paese. Tra le specificità dell’Italia vi è sicuramente la produzione agroalimentare che va visto come opportunità e non penalizzato. Non ci può essere contrapposizione tra agricoltura e ambiente. L’Europa è un’opportunità ma chiediamo più attenzione e ci opporremo a qualsiasi questione nella quale venga messo in discussione il nostro modello di sviluppo basato su bellezza, tutela dei territori e agroalimentare.”
Dall’Europa alle Regioni, anch’esse protagoniste dell’Assemblea Nazionale: “Le Regioni – spiega Vincenzi – sono un tassello importante del nostro Paese, l’agricoltura è maggiormente sviluppata là dove le Regioni sono virtuose. Dobbiamo fornire alle Regioni gli strumenti per dare risposte agli agricoltori in termini di sostenibilità ambientale e tutela del reddito e delle proprie imprese.”
Come Paese abbiamo bisogno di mettere sul campo una Legge di Consumo del Suolo necessaria a ridurre i danni che stiamo contando.